Costume @ 22 Jan 2018

Chi cavalca la paura dello straniero

Il pretesto della crisi

nasconde il razzismo

(g.n.) - l razzismo, per i benpensanti dei giorni nostri, continua ad essere un'entità astratta, come è stata la mafia, fino a qualche anno fa, per tanti "ignari" notabili siciliani. Semplicemente non esiste. Tutto ciò che è indecoroso proclamare, che è moralmente inaccettabile, che colpisce la coscienza civile, anche se presente nella realtà sociale con devastante e crescente virulenza, deve essere negato. Sia per esorcizzare la vergogna, che per sostanziale difetto di umanità. È accaduto in passato con il dramma della shoah, con lo sterminio delle camere a gas, con ogni altra sorta di crimine nazifascista. E il fenomeno ha assunto dimensioni rilevanti, si è articolato in diaboliche forme organizzate. Per sostenerlo è nata addirittura una categoria di "criminalità" intellettuale, quella dei cosiddetti storici revisionisti. Figurarsi se l'esodo biblico di intere popolazioni africane ed asiatiche in fuga dalla guerra e dalla fame poteva essere risparmiato dalla montante canea sciovinista. Laddove sciovinismo, si sa, indica un nazionalismo esclusivo, fazioso, che si esprime in una aprioristica negazione dei valori e dei diritti di altri popoli e nazioni. Ed è anche esaltazione fanatica del proprio ego. Del proprio orticello. Ma pure in questo caso viene respinta l'accusa di razzismo. Si dice: non c'è spazio per tutta questa gente. Manca il lavoro, non possiamo dare ad altri le poche opportunità di occupazione sottraendole ai nostri giovani. O, ancora, molti di questi immigrati delinquono, rendono insicura la nostra convivenza. Padroni a casa nostra, aggiungono gli ideologi della Lega, rivelando la autentica ragione dell'avversione agli stranieri. Quegli "stranieri" che alle origini non erano i "negri" della Nigeria o gli "arabi" della Siria infuocata dalle bombe ma i "terroni", gli emigranti siciliani, campani e pugliesi che dal Sud dell' Italia raggiungevano il Nord in cerca di una vita migliore. Non sono poi così lontani i tempi dei cartelli che offrivano appartamenti in locazione a Torino ma... "non si affitta ai meridionali". Il razzismo, checche' se ne dica, è questo, è un male oscuro e perverso che affligge l'animo umano, che fa odiare e respingere il "diverso", colui cha ha un colore più scuro della pelle o che ha gli occhi a mandorla, che pronuncia idiomi differenti. Ma non solo. Che non conosce le tue usanze, i tuoi cibi, che venera deità desuete. Non Basta. Diverso e' anche lo zingaro, chi ha orientamenti sessuali alternativi , il fanciullo o la ragazzina con qualche chilo in più, perfino chi soffre di patologie psichiatriche o di menomazioni fisiche. Il "diverso", insomma, è un barbaro, peggio, un selvaggio, un elemento che inquina la comunità, non degno di essere accolto. Va respinto, con ogni mezzo. E poco importa che risultino improprie le motivazioni del lavoro "rubato" ai nostri ragazzi e i supposti pericoli che incombono sulla sicurezza delle tranquille città della penisola. Tutto serve a giustificare il "crucifige". Anche se abbondano ladri e rapinatori nostrani , se i problemi dell'occupazione hanno origine diversa. Non importa. Ciò che conta è essere "padroni a casa nostra". Ai nostri mariuoli ci pensiamo noi. Per punirli, se occorre, sono sufficienti le leggi esistenti e non ci sfiora minimamente il proposito di annullarli con un casereccio proiettile in fronte, se mai osassero varcare impunemente la soglia della nostra abitazione. Cosa è, allora, il tanto invocato diritto alla legittima difesa?


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